Cosa si intende per legge di annullamento del prodotto e come si usa?
La legge di annullamento del prodotto è una regola che viene utilizzata tipicamente per risolvere delle equazioni. In particolare, la legge si rivela utile per risolvere equazioni che si presentano nella forma:
P_{1}(x) \cdot P_{2}(x) \cdot \: \dots \: \cdot P_{n}(x)=0
dove abbiamo un prodotto tra fattori (di solito, polinomi) uguagliato a zero.
Consideriamo ad esempio la seguente equazione:
A(x) \cdot B(x) = 0
L’equazione sarà soddisfatta se abbiamo {A(x)=0} oppure {B(x)=0}. Ciò è abbastanza intuitivo: il prodotto tra due quantità moltiplicate tra loro sarà zero se almeno una delle due quantità è zero. E ciò è una diretta conseguenza del fatto che il prodotto di un qualsiasi numero per zero è uguale a zero.
Un primo esempio pratico
Consideriamo l’equazione:
x(x-1)=0
In essa individuiamo al primo membro un prodotto tra due fattori, ovvero il fattore {x} e il fattore {x-1}:
x \cdot (x-1) = 0
Perché l’equazione sia soddisfatta il prodotto al primo membro dovrà essere zero. E affinché ciò avvenga, basta che uno dei due fattori presenti nel prodotto si annulli. Così, per la legge di annullamento del prodotto, diremo che l’equazione è soddisfatta per {x=0} (primo fattore nullo) oppure per {x-1=0} (secondo fattore nullo). Così potremo dire che tale equazione ha le due soluzioni {x=0} e {x=1}. Svolgendo per maggior chiarezza i passaggi:
\small x(x-1) = 0; \quad \Rightarrow \quad x= 0 \quad \vee \quad x-1 = 0; \qquad x=0 \quad \vee \quad x=1
Osserviamo che il simbolo {\vee} significa oppure.
Una particolare utilità della legge di annullamento del prodotto è quella di poter risolvere in alcuni casi delle equazioni di grado superiore al primo utilizzando soltanto quanto sappiamo sulla scomposizione dei polinomi e sulle equazioni di primo grado.
In altre parole, mediante la legge di annullamento del prodotto potremo determinare le soluzioni dell’equazione
P(x)=0
se ad esempio il polinomio {P(x)} risulta scomponibile in fattori tutti di primo grado. E in tal caso, basterà risolvere un’equazione di primo grado per ogni fattore presente nella scomposizione di {P(x)}.
Vediamo allora un paio di ulteriori esempi sull’utilizzo della legge di annullamento del prodotto.
Esempio (equazione di secondo grado)
Risolvere la seguente equazione:
x^2+4x+4=0
L’equazione è della forma {P(x)=0}. Osserviamo in particolare che il polinomio {P(x)} al primo membro è il quadrato di un binomio. Vale la scomposizione:
x^2+4x+4=(x+2)^2
Così possiamo riscrivere l’equazione di partenza come:
(x+2)^2 = 0
ovvero, tenendo conto della definizione di potenza:
(x+2)(x+2)=0
Ma a questo punto al primo membro abbiamo un prodotto tra due fattori. E l’equazione richiede che tale prodotto sia uguale a zero, ovvero che tale prodotto si annulli.
Per la legge di annullamento del prodotto, quindi, possiamo affermare che l’equazione è verificata per i valori della {x} che annullano uno dei due fattori. Abbiamo:
x+2 = 0 \quad \vee \quad x+2=0
ove il simbolo {\vee} significa “oppure”.
Otteniamo:
x=-2 \quad \vee \quad x=-2
Poiché i fattori sono uguali otteniamo due soluzioni coincidenti. Per cui possiamo in conclusione affermare che l’equazione ha soluzione {x=-2} con molteplicità due.
Esempio (equazione di terzo grado)
Risolviamo la seguente equazione:
x^3+4x^2+x-6=0
Si tratta di un’equazione della forma {P(x)=0} ove il polinomio {P(x)} è di terzo grado. Le formule risolutive per le equazioni di terzo grado non sono certo di uso comune, e quindi potremmo trovarci in difficoltà. Tuttavia, il problema si risolve agevolmente proprio grazie alla legge di annullamento del prodotto.
Con la regola di Ruffini, scomponiamo il polinomio a primo membro dell’equazione, ottenendo:
x^3+4x^2+x-6=(x-1)(x+2)(x+3)
Di conseguenza possiamo riscrivere l’equazione di partenza come:
(x-1)(x+2)(x+3)=0
Ora basta applicare la legge di annullamento del prodotto. Il primo membro dell’equazione (il prodotto) sarà uguale a zero se uno qualunque dei suoi fattori è uguale a zero.
x-1 = 0 \quad \vee \quad x+2 = 0 \quad \vee \quad x+3 = 0
Ricordiamo che il simbolo {\vee} significa “oppure”.
Risolvendo le quazioni di primo grado corrispondenti a ciascuna condizione otteniamo:
x=1 \quad \vee \quad x=-2 \quad \vee \quad x = -3
E siamo arrivati. Questi sono infatti i valori che annullano il polinomio al primo membro, e sono quindi le soluzioni dell’equazione di terzo grado di partenza. Scriviamo quindi per l’insieme delle soluzioni dell’equazione data:
S = \{1, \: -2, \: -3\}
Ecco dunque l’utilità della legge di annullamento del prodotto per risolvere le equazioni.
Legge di annullamento del prodotto e frazioni algebriche
Come ultima nota finale, osserviamo che la legge è di particolare utilità anche nel discutere le condizioni di esistenza delle frazioni algebriche. Ad esempio, consideriamo la seguente frazione algebrica:
\dfrac{2x}{(x-1)(x+2)}
La frazione algebrica esiste soltanto per quei valori della {x} tali da non annullare il denominatore. Per determinare il campo di esistenza della frazione algebrica dovremo allora imporre la condizione:
(x-1)(x+2) \neq 0
ovvero, “denominatore diverso da zero”.
In questo caso dobbiamo escludere i valori della {x} soluzioni dell’equazione:
(x-1)(x+2)=0
Ma grazie alla legge di annullamento del prodotto sappiamo come risolverla:
x-1 = 0 \quad \vee \quad x +2 = 0
otteniamo:
x=1 \quad \vee \quad x = -2
Così in conclusione la frazione algebrica è definita per tutti i valori reali tranne {1} e {-2}.
Come ulteriore applicazione, osserviamo che con la stessa logica è anche possibile ricavare le condizioni per poter eliminare il denominatore comune a tutti i termini di un’equazione fratta.
Per quanto riguarda la legge di annullamento del prodotto è tutto. Buon proseguimento!
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